Si chiama Parmigiano Reggiano, perché il gusto inimitabile del Re dei Formaggi è indissolubilmente legato alla sua terra: a sinistra del fiume Reno, a destra del Po, nelle provincie di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna. Non un centimetro più in là, potremmo dire.
Potremmo dirlo davvero, perché la produzione del Parmigiano Reggiano è regolamentata dal suo Consorzio e segue regole precise. Non a caso si tratta dell’eccellenza emiliana più imitata in ogni parte del mondo, ma solo il tempo e le mani esperte dei maestri casari possono conferire al Parmigiano Reggiano il suo eccezionale gusto, perché esperienza e tempo sono ingredienti imprescindibili.
Dall’allevamento delle bovine, alimentate esclusivamente con foraggio naturale prodotto nella stessa area, alla stagionatura minima di 12 mesi, ogni passo è compiuto con la solennità di un rito.
Durante la visita al Caseificio Tradizionale osserveremo processi produttivi unici al mondo, scopriremo il mestiere degli esperti battitori che percuotendo le forme con il martelletto sanno riconoscerne la qualità. Sveleremo i segreti del Parmigiano Reggiano e ne ascolteremo la storia, che è anche la storia dell’Emilia stessa.
Sì, perché da mille anni il Parmigiano Reggiano appartiene a queste terre, ma già nel Medioevo i monaci cistercensi e benedettini iniziarono a produrre le prime forme di un formaggio che – speravano – durasse nel tempo. Non potevano immaginare che avrebbe attraversato il Rinascimento e sarebbe stato protagonista sulle tavole dei Ducati settecenteschi, per giungere fino al Novecento e alla Denominazione di Origine Protetta, senza mai perdere la sua assoluta genuinità.
Dalla stagionatura minima di 12 mesi agli invecchiamenti fino a 24, 36, 40 mesi e oltre: conosceremo e degusteremo quella che probabilmente è la più famosa e amata eccellenza gastronomica emilianain un’esperienza straordinaria come lo è il gusto stesso del Parmigiano Reggiano.