È una storia avvolta dal mistero, quella dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia. Una storia di cui troviamo le prime tracce in un lontanissimo passato.Si racconta che Enrico VIII avesse sentito parlare di un aceto senza pari, prodotto tra le mura della Rocca di Canossa, e l’avesse chiesto in dono a Bonifacio, padre della Contessa Matilde.
Oggi, l’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP è una delle eccellenze emiliane più amate e imitate in tutto il mondo, ma solo i produttori certificati possono realizzare questo impareggiabile elisir, vanto e simbolo della nostra cultura gastronomica popolare. E possono farlo solamente nelle acetaie che rispondono ai rigorosi controlli e alle norme di un Disciplinare che regolamenta la zona di produzione e le varietà delle uve da cui provengono i mosti alla base di questo capolavoro del gusto.
Animabuona vi accompagnerà alla scoperta di tutti i segreti dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia: dalla produzione all’imbottigliamento, per osservare un’arte che trasforma il tempo in un sapore unico. Scopriremo insieme come viene ottenuto il mosto, come il Mastro Acetaio sorveglia il processo di cottura, come avviene la fermentazione e quanto tempo debba passare prima che possa essere gustato. Perché solo dopo un invecchiamento minimo di 12 anni l’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia sarà pronto per essere sottoposto al controllo dei maestri assaggiatori.
Visitare le acetaie tradizionali di Reggio Emilia è un’esperienza che ha il sapore di un viaggio nel tempo, alla scoperta di un rito che ha attraversato i secoli, un momento da gustare lasciandosi avvolgere dagli aromi e dai racconti, proprio come si gusta l’Aceto Balsamico stesso: inimitabile frutto di esperienza, tempo e passione.