Castello di Bianello

Quattro Castella

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Visita al Castello di Bianello

Quattro Castella ha un nome dal sapore antico e lo deve a quattro colli, casa di altrettanti castelli: Monte Vetro, Monte Lucio, Monte Zane e, naturalmente, Bianello.

Unico maniero del grande sistema difensivo ad aver vinto la sfida del tempo, dall’alto osserva la Val d’Enza ed è stato scolpito dal passare dei secoli: il Castello di Bianello ha occupato un posto d’onore nel Medioevo d’Europa e oggi, circondato dalla vegetazione dei colli emiliani, tra le sue mura si respira la Storia. 

La sua posizione strategica, affacciata sulla grande pianura, l’ha reso il luogo perfetto per una torre di avvistamento già nel X secolo, ma è dopo il 1044 che il nome di Bianello risuona in tutta Europa, per sempre legato a quello della donna simbolo del Medioevo emiliano.

Su una pietra, all’ingresso, ancora si legge: “Comitissae Matildis opus”, opera della Contessa Matilde, e poco importa se la sua vera origine risale al secolo precedente, perché fu quando Matilde di Canossa scelse il Castello di Bianello come residenza che i riflettori della Storia si posarono sulle sue mura. Quelle stesse mura tra cui la Contessa ospitò Enrico IV, scomunicato dal Papa, ed Enrico V, appena incoronato imperatore.

La storia del Castello non termina con la dinastia dei Canossa, ma prosegue e lo vede diventare uno dei possedimenti del Casato d’Este, fino ad arrivare a Carlo Bacigalupo, per molti l’ultimo signore di Bianello. 

Figlio di un armatore genovese, fu lui a definire i dettagli più moderni del Castello che oggi possiamo ammirare, avamposto difensivo prima e dimora signorile poi, ricco di leggende, forte della sua struttura originale e dell’eccezionale armonia con il paesaggio circostante.

I secoli come veli posati uno sull’altro: a Bianello possiamo compiere un viaggio nel tempo. La struttura medioevale, la torre trecentesca, il suo scalone neobarocco, i decori seicenteschi e ottocenteschi delle stanze ai piani superiori; tra le memorie racchiuse negli arredi, l’occhio non può che soffermarsi sul dipinto raffigurante la Contessa Matilde.

Animabuona vi accompagnerà alla scoperta di leggende e segreti di un luogo unico, com’è unico il suo avvincente passato.

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